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«Come nelle precedenti raccolte, in questa "Ncuntràiu lu mari", arricchita dalle immagini di Rossella Granata, lo sguardo di Maria Nivea Zagarella penetra negli angoli più intimi della vita quotidiana di ieri e di oggi, ma rielabora anche gli eventi più traumatici del nostro tempo: le guerre, gli esodi e le apocalittiche migrazioni. Uno sguardo reso lucente da una robusta passione civile, intellettuale, morale, che in taluni casi induce l'autrice a fissare la data nella quale i versi sono scaturiti dal profondo di una coscienza turbata da fatti sconvolgenti. Una disseminazione di pulsioni lirico-emozionali che, per quanto possano emergere dai più lontani luoghi della Terra, stanno interamente dentro una "sicilianità" che ancora una volta non è perimetro chiuso, ma spazio culturale aperto nel quale le dimensioni spaziale e temporale si riempiono delle digressioni più seducenti, attuate non soltanto - come abbiamo osservato - con occhio dolente, ma anche vivido di accattivante gaiezza: Scinnìu l'acqua d'o celu... Chi duci piuliata, risatedda scurdata! versi scritti nel gennaio dello scorso anno, metafora della pioggia sulla terra riarsa, che prelude all'altra grande connotazione della poesia di Maria Nivea Zagarella: il sentimento dei luoghi, che è il sentimento della storia di quei luoghi, un sentimento che attraversa il tempo e le generazioni, e che può essere il sentimento dello spazio pieno, tattile, sonoro, o dello spazio vuoto, che è poi tutto interno a noi.» (dalla prefazione di Giovanni Ruffino)